Registrarsi in Cablix

Glossario

Codice di attivazione – il codice di attivazione è una chiave che viene fornita con l’acquisto di una licenza cablix, il codice è una stringa come la seguente 08E8065E-E9FC-11EA-AB3E-C440F1BC9EAE ed rappresenta il numero di rack definibili in cablix e può essere usata per creare un nuovo dominio (a cui è consentito l’aggiunta del numero di rack associato alla licenza) o come licenza aggiuntiva ad un dominio già presente.

Questo codice non deve essere perso o ne comunicato a terzi in quanto consente di creare utenze in un dominio esistente e di fare richiesta di reset di password.

Dominio – Cablix consente organizzare la disposizione dei propri rack IT disponendoli lungo un albero organizzativo di luoghi (site), palazzi (Build), piani (Floor), zone (Zone) e stanze (Room). Ogni dominio può avere un numero di siti, palazzi, piani, zone e stanze quasi illimitato e non strettamente legato al numero di licenze rack, ma è la somma dei rack di tutto il domino è definito dalle licenze disponibili. Un utente può amministrare diversi domini, e ogni dominio sarà definito con le licenze ad esso associato. Non è possibile utilizzare una licenza per due domini diversi.

Check Code – il codice di controllo è un legato alla singola utenza e è da richiedere al supporto o che anche visualizzabile una volta autenticati selezionando la voce del menù superiore che recita il “nome dell’utente loggeed in”. Anche questo codice è strettamente personale e si suggerisce di non divulgarle.

Registrazione

Per registrazione a Cablix è necessario disporre di un codice di attivazione, si deve scegliere un nome utenza ( si suggerisce un email, anche modificata, che quindi è unica all’interno di cablix ) , di una password ( che risponda alle minima complessità richiesta, ossia lettere maiuscole, minuscole, numeri e simboli e lunghezza minima di 8 ) e del nome del dominio (il quale non può contenere spazi), ovvero della radice di configurazione.

Creazione di dominio addizionale

La creazione di una nuova utenza con un codice di attivazione nuovo crea anche il dominio utente. Per creare un nuovo dominio si procede come per una nuova creazione utente, e si imposta l’utenza e la password già esistenti, assieme al codice di controllo (check code), da recuperare come descritto in precedenza.

Si completa il modulo con il nuovo codice di attivazione e con il nome del nuovo dominio.

Da questo momento all’accesso di Cablix dopo la propria autenticazione verranno presentati tutti i pulsanti relativi ad ogni dominio registrato con la medesima utenza.

Note

Cablix non invia mail e non conserva informazioni di contatto con l’utenza, quindi in caso di perdita della password è necessario inviare una richiesta di supporto con allegata la l’utenza per la quale si richiede il reset della password e il codice di prima attivazione del dominio.

Reload

Cablix è una moderna applicazione di tipo single page.

Per ragioni di sicurezza operando un reload della pagina o premendo F5, oppure navigando con le frecce in avanti e indietro comporta il reset dei dati di cablix e alla chiusura della sessione di lavoro.

Si raccomanda quindi gli operatori a non premere F5 o a non operare con i tasti di reload o di freccia indietro e avanti del proprio browser in quanto questo porta all’annullamento della sessione di lavoro e richiederà di autenticarsi nuovamente con la propria username e la relativa password.

Local ID

Sia nelle patch che nella descrizione degli elementi contenuti nei rack, e anche nei rack stessi e in tutti gli elementi come stanze, piani, palazzine eccetera è presente nel modulo un elemento descritto come Local ID ( o lid in alcuni casi).

Questo campo è necessario per identificare in modo univoco gli elementi e necessita di essere unico.

Alla versione attuale del sistema questo campo alfanumerico è in alcuni casi da compilare da parte dell’operatore lasciano libera scelta nel definire il suo contenuto. Si prega di fare attenzione ad assegnare un valore unico allo stesso. Il sistema in alcune operazioni NON presenta nessun messaggio di allarme oppure presenta dei messaggi non sempre evidenti che segnalano la non unicità del valore prescelto, per altro senza consentire il salvataggio del modulo di creazione del elemento.

Job Id o identificatore del batch

In molte occasioni è necessario identificare un gruppo di patch in modo univoco, ad esempio per aggregarle in un incarico di lavoro per l’installatore, oppure per marcarle con l’identificativo per uno specifico progetto.

Per questa ragione è possibile impostare in una sessione di lavoro un valore alfanumerico per identificare le patch create in questa sessione.

Qualora non si imposta nessun valore nel campo specifico, il sistema imposta come valore Job Id la data in cui la patch viene definita in cablix secondo il formato YYYY-MM-DD.

Dalle pagine tabellari che illustrano le patch presenti in un armadio si può visualizzare e filtrare sulla base anche di questo campo.

Barcode

Il codice barcode presente nelle patch è predisposto per dare la possibilità di identificare la patch con un codice comprensibile al programma in modo semplice e pratico.

Il codice viene predisposto in due formati, il barcode tradizionale che contiene il codice di barcode, oppure nel formato QR che contiene tutta la url per visualizzare la scheda della patch direttamente dal proprio Smart phone o tablet (o da qualunque dispositivo in grado di leggere codici QR e connesso ad internet).

Per questa ragione il codice barcode viene generato in automatico da Cablix, in modo da garantire la sua unicità.

Per i possessori di etichette con barcode prestampato viene data la possibilità di inserire il codice di barcode dell’etichetta prestampata in luogo di del codice automatico.

Creazione di una Patch

Il compito ricorrente e più importante nella gestione di un cablaggio è l’installazione di una patch che collega un dispositivo ad un altro. Nel corso degli anni questa operazione ha assunto il nome di “attivazione”, “patching”, “connessione” e qualche volta in modo inappropriato anche “wiring”.

Normalmente questa azione viene prima predisposta su un foglio lavoro, ossia un modulo che descrive da dove a dove, e che indica i dettagli di questa patch. In questo foglio/modulo viene riportato il numero di rack, l’apparato di partenza, la posizione di questo apparato, la porta ( dell’apparato), il colore e il tipo del cavo (e forse anche la lunghezza), assieme alle indicazioni di arrivo di questo cavo, ossia il rack (la dove viene permesso la posa di patch tra un rack ed un’altro della stessa stanza, l’apparato di arrivo, la posizione dell’apparato eccetera eccetera.

Cablix permette di costruire questo foglio di lavoro in modo semplice, tramite due approcci, quello rapido per le connessioni all’interno dello stesso rack e quello universale per le connessioni anche tra dispositivi di rack diversi.

I due approcci condividono il medesimo modulo, ma il metodo rapido precarica i dati (non visualizzando dati secondari) mentre il metodo universale consente di dichiarare i dati in modo specifico.

ATTENZIONE !

Cablix consente la connessone di dispositivi all’interno della stessa stanza, non limita le patch solo tra dispositivi ed elementi all’interno dello stesso rack. Sebbene in alcune installazioni sono consentite solo connessioni all’interno dello stesso rack e sono previsti appositi pannelli di interconnessione per collegare i diversi rack tra di loro, Cablix ha come impostazione di base quella di consentire queste interconnessioni tra rack, non impedendo per altro la scelta di collegare solo dispositivi dello stesso Rack.

Il metodo di connessione rapido si opera trascinando l’icona della porta d partenza e lo si rilascia sulla porta di destinazione. Questa azione scatena l’apertura del pannello di configurazione dove si deve selezionare il colore del cavo e il tipo di cavo per poter poi salvare/creare la patch (per il capo barcode si faccia riferimento all’apposito articolo descrittivo).

ATTENZIONE !

Cablix consente una completa libertà di interconnessione, ossia permette di indicare che un cavo di interconnessione cat6a sia connesso a porte ottiche o di altra categoria. Questa libertà consente l’uso che integrino in loro stesse funzioni di media converter o di mischiare tra cavi LC e SC ai due estremi, oppure cavi UTP e cavi SFP. Cablix evidenzia con una colorazione rossa le combinazioni che non sono state dichiarate compatibili tra di loro, ma consente di procedere comunque nell’operazione. Si demanda all’operatore il controllo di compatibilità di questa connessione.

Il metodo di connessione universale si attiva usando il pulsante destro del mouse sulla icona di una porta libera. Questo metodo consente la creazione di una patch anche se il dispositivo in uso ha delle difficoltà nel trascinare gli oggetti/icone sullo schermo. Questo metodo, come detto, permette di dichiarare come rack di destinazione della patch un rack diverso da quello di partenza. Dal modulo che si apre una volta selezionato il rack tramite l’apposito menù a tendina, viene proposto un menù a tendina per la selezione dell’elemento dentro il rack, tipicamente un dispositivo o un patch pannel. La selezione di quest’ultimo attiva la visualizzazione del dispositivo o patch pannel nel modulo consentendo la selezione della porta desiderata. A questo punto si seleziona il colore della patch e il tipo di cavo (sono anche qui valide le avvertenze precedenti) e si può salvare.

A proposito di …. campi

  • Local ID (unique, auto Id)
  • FriendName
  • label (unique)
  • barcode ID (unique)

possono essere editati manualmente o lasciati alla auto creazione da parte di Cablix, se editati manualmente si deve preservare il valore di unicità dei campi local ID,label e barcode ID che non possono ripetersi con quelli di altre patch. La funzione di auto creazione è tale da rispettare questa regola. Tutti questi campi sono poi visualizzabili e disponibili sia sul foglio delle patch sia nelle etichette da applicare ai cavi stessi.